PREGHIERA

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..”La preghiera nome segreto di molti atti umani…Primo atto umano fondamentale di preghiera, come primo atto umano fondamentale di relazione, è l’ascolto; mettersi in vero ascolto dell’altro. Componente vitale dell’ascolto è il silenzio, inteso non come mutismo, ma come condizione dell’accadere della parola… un silenzio come patria delle voci,” (Antropologia e teologia spirituale, Selene Zorzi). 

Per pregare sono necessari il silenzio e la capacità di ascolto ai bisogni dell’altro. ma anche essere capaci di ascoltarsi, di chiedersi lo scopo della vita, provare senso di ribellione all’ingiustizia, alla mancanza di felicità.

esistono 4 forme di preghiera:

1 di domanda, ove riconoscersi creature povere e limitate ci fa umili, e quindi capaci di chiedere la forza per proseguire verso la propria compiutezza, verso l’infinito. Lo Spirito traduce queste richieste in desideri di resurrezione

2 di intercessione, chiedere per la realizzazione dei desideri dell’altro, ma non solo, anche il  significato più recondito, che ci permette di vivere con leggerezza il mancato e subitaneo esaudimento di esso. La preghiera trasforma ma lentamente, come l goccia la roccia. RIFUGGIRE DAL TARLO di esercitare poteri divini con la preghiera di guarigione

3 di lamento o penitenza, in cui si riconosce di non aver fatto abbastanza e si chiede di cambiare, è una forma dello spirito che chiede di uscire da una situazione di sofferenza. La preghiera di adorazione, si sta in silenzio  “ad oris” con dio, di fronte a lui prostrandosi riconoscendone la bellezza chiudendo i sensi e restando in ascolto.

4 di ringraziamento, la lode, il donatore è più grande del dono, non siamo distratti e ci rendiamo conto  di cosa riceviamo

Quali atti umani possono essere interpretati come preghiera. L’ascolto come primo atto umano di relazione, per entrare in relazione con gli altri. Componente vitale del’ascolto è il silenzio, condizione dell’ascolto, il silenzio come patria di tutte le voci. Altri atti umani come preghiera in nuce: per esempio riflettere sul proprio essere, sulla propria esistenza. Oppure la meraviglia, la contemplazione del cosmo, della bellezza, della ricerca della giustizia e quindi anche la ribellione e lo sdegno etico per la giustizia che non c’è. Oppure il desiderio di felicità, ce ci prende anche quando dormiamo, il desiderio del bene è preghiera. L’ateo quando dialoga con se stesso è anche egli in preghiera. Nella preghiera si ha un rapporto Io-Tu. Quali sono adesso le forme di preghiera, non obbligatoriamente cristiana? La preghiera di domanda, quella che ci fa riconoscere poveri, limitati, incompleti. Riceviamo da Dio l’esistenza ma non la vita per intero. La domanda allora viene tradotta dallo Spirito Santo in richiesta di resurrezione, della venuta del regno. Domandare e affidarsi ad un altro è l’inizio della fede. Ma dietro la preghiera di domanda, come la preghiera di guarigione, ci può essere la magia, il desiderio di dare all’uomo poteri divini. Altra forma di preghiera è quella penitenziale, che è quella per cambiare le cose, di ristabilirci in una autenticità persa. Una forma vicina a questa preghiera è la preghiera di lamento, in cui tra alti e bassi la relazione con Dio continua sempre. La preghiera di adorazione ci fa riconoscere Dio come signore ed esclude dall’idolatria rendendoci liberi. La preghiera di lode associata al ringraziamento: riconosciamo la superlativa realtà del nostro stare con Dio in relazione gioiosa. Dire grazie ad una persona, riconoscere la sua importanza per noi fa bene a noi stessi

Quale preghiera un uomo solo e sofferente può innalzare davanti alle macerie della vita che lascia dietro se dolore e morte? Forse la preghiera di domanda, in cui ci si riconosce poveri, bisognosi e perciò umili e coscienti dei propri bisogni e limiti. E tutte le richieste in tal senso vengono tradotti dallo Spirito Santo in una domanda di resurrezione: incessantemente chiediamo di risorgere dai morti, dalle macerie della morte.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.