La fede non è una scelta scientifica o una teoria, ma è uno sguardo aldilà della stessa natura, della scienza e del mondo. E’ un salto nel trascendente, nel precipizio dell’inconoscibile e del mistero che ci sovrasta, con qualche flebile certezza che nel momento di lanciarci nel vuoto una mano misericordiosa ci afferri e ci tiri a sé. La fede si basa sul bisogno di eternità, quel bisogno che si ha di sperare che tutto non possa esaurirsi con questo flebile soffio che si chiama vita, ma che ci sia un “oltre” dopo la morte e il suo passaggio. Per questo crediamo in Dio, perché crediamo nella vita, e Lui è QUELLO che dà la vita, non un creatore lontano, esterno, modellatore e vasaio, ma è colui che in un atto eterno, sempre attuale e presente, dona vita. Non soggetto al divenire spazio-temporale, Dio che è ATTO IN ESSERE, fuori dalla contingenza umana e del mondo e delle sue leggi, instilla vita continuamente e in eterno. Nessuna cosa o essere vivente può essere annientato da Dio, perché egli dona la vita, ma per lasciare che la libertà nel mondo potesse essere piena e l’uomo potesse goderne ed esercitarla, egli ha compiuto un passo indietro. Si è ritirato dalla creazione, come agnello immolato dall’inizio dei tempi, ha incarnato nell’uomo la sua parola creatrice, e per farsi conoscere completamente dall’uomo ha assunto il suo sembiante. Ora, la natura attua la sua evoluzione, che procede tra sofferenze e gemiti a scapito di tante specie estinte, ma va verso il suo compimento nel Cristo Cosmico, e non presenta il male, ma solo la necessità, poiché se un terremoto è male per gli uomini, è una necessità per la terra che libera la sua energia, la sofferenza e il dolore degli uomini sono lo stesso pegno che Dio ha pagato per incarnarsi e morire sulla croce. Questo dolore rende possibile conoscere Dio, perchè nella sofferenza l’uomo libera le sue migliori risorse e virtù. Quindi non un dolore di salvezza e redenzione ma un dolore di equiparazione, soffrendo conosciamo e ci facciamo simili a Dio. Definire il Vangelo una finzione della mente umana, significa ignorare tutti quegli ideali positivi che l’uomo ha prodotto nella sua millenaria esistenza, e consegnare il mondo al nichilismo e all’autodistruzione. Il Dio di Gesù è un Padre d’amore e di misericordia che avendo preso sembiante umano elegge l’uomo al rango divino e può essere conosciuto solo se si conosce a fondo l’uomo, amandolo e partecipando della sua umanItà. Crediamo in Dio perché crediamo nell’uomo e nella vita.
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