Obbligo? No, diritto alla salute

Leggo diversi post e articoli su vaccini si vaccini no e green pass.
Resta ferma una considerazione: senza vaccini saremmo nei guai fino al collo, che rosso e lockdown sarebbero minima cosa, e i decessi tragicamente aumentati.
Non si tratta di difendere nessuna libertà violata, né di dire che il vaccino non viene imposto obbligatorio per legge perché non si conoscono le conseguenze.
Intanto parlare di conseguenze e effetti a lungo termine in medicina è una teoria sottile come il sesso degli angeli.

E’ una questione che riguarda tante branche della medicina, preventiva e non.
Si chiamano effetti stocastici.
Sono quegli effetti che un ben preciso calcolo, basato sulle dosi e sulle esposizioni radianti, si sa che in un certo lungo lasso di tempo possono determinare dei danni all’organismo esposto.
Ma se nel caso delle scienze radiologiche questi danni non impediscono di sottoporsi a un Rx torace o una tac a scopo cognitivo e preventivo, a maggior ragione le terapie contro i tumori per esempio.
Sappiamo tutti come le radiazioni usate per irradiare certi tumori danneggiano i tessuti vicini.
E come le chemioterapie possono indurre effetti laceranti sull’organismo in breve e lungo tempo.
E allora che facciamo?
Non facciamo più la prevenzione e le terapie di malattie altrimenti incurabili?
Nel caso dei vaccini gli effetti a lungo termine non si conoscono, si conoscono alcuni danni più o meno gravi a breve termine.
Ma sul calcolo rischio-beneficio dei vaccini non si possono nutrire dubbi.
Ammalarsi di covid per certe categorie di persone sarebbe quasi letale, e in questi casi il vaccino salva la vita.
Sui danni stocastici, cioè a lungo termine, 10-20 anni, dicevo prima che è come parlare del sesso degli angeli: non esistono.
E questo è evidente dagli studi condotti in quanto i residui dei vaccini negli organismi immunizzati tendono col tempo a scomparire, e parlo degli anticorpi.
Mentre il tanto temuto RNAm che stimola la produzione dei suddetti anticorpi viene degradato nelle sue componenti aminoacidiche in poco tempo, senza interessare nessun filamento DNA delle nostre cellule.
Quindi se lo Stato non impone l’obbligo vaccinale non lo fa per paura di effetti improbabili nel tempo, quanto per timore che ogni evento avverso, seppur minimo e conosciuto, possa scatenare contenziosi infiniti da quella massa italica a caccia di protagonismo.
Il green pass invece che è visto come un obbligo nascosto tra le pieghe non ha questa definizione. è solamente un attestato che consente l’accesso a certe manifestazioni e ambienti in maggiore sicurezza, fermo restando l’uso di tutte le altre misure: mascherine e distanziamento, che ormai faranno parte del nostro assetto giornaliero..
Se in tutta coscienza di educazione civica, e senza la disinformazione scientifica, e senza i guru che sparano cazzate sui social e influenzano l’opinione pubblica, i cittadini si vaccinassero, non correremmo i rischi di prolungare all’infinito questa epidemia.
Non si criminalizza nessuno, ma le balle e le minchiate che sono circolate all’inizio della campagna vaccinale, messe in giro ad arte e da illustri sconosciuti o nobel rincoglioniti, hanno fatto più danni della peste.
Purtroppo i minchioni del vaccino e della scienza del no, sono sempre esistiti, perché dove la paura e l’ignoranza la fanno da padroni, li regna la tenebra della morte.
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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.