Non giudichiamo, non condanniamo…

Ci vogliamo occupare di due avvenimenti che hanno polarizzato l’attenzione nostra e degli italiani in questa settimana. Il CASO MORISI E LA STATUA DI BRONZO.

La macchina del fango a volte va al contrario, e invece di spalare a tutta forza all’esterno qualche volta si ritorce contro il suo stesso manovratore.

Lo scandalo che ha coinvolto il guru-amico di Salvini, con gli escort e le droghe dello stupro è di quelli che non lasciano scampo dal punto di vista del linciaggio morale, perché un uomo pubblico non può permettersi i vizi che devono restare  privatissimi e le virtù invece essere pubbliche. Ora in mancanza di virtù da pubblicare, la macchina del fango di Morisi si preoccupava di rendere improponibili e inaccettabili le azioni e i comportamenti di tutti coloro che potevano ideologicamente e politicamente essere dalla parte opposta del suo amico Salvini. E il leader della Lega viveva le sue fortune elettorali, anzi più che elettorali sondaggistiche, sulle condanne e sugli articoli ad hoc che Morisi confezionava ogni giorno, ogni momento sui social, dove Salvini figurava come l’interprete del sentire comune, raccogliendo oltre agli sperticati elogi dei suoi ammiratori anche le risate e le critiche dei suoi detrattori che però non facevano ombra al leader leghista.

All’improvviso succede che un festino privato a base di droga e altro si trasforma in uno scandalo che in passato ha mietuto vittime illustri. ( Non facciamo nomi per non sembrare mestatori).

Morisi si trova così coinvolto e ne esce per ora distrutto. La sua immagine di accusatore e di puntatore di indici sule altrui debolezze non poteva permettersi a sua volta di cadere in quegli errori che lui metteva sotto i rifletori.

E per lui si chiede comprensione, si dice che è stato un attimo di umana debolezza, dice Salvini che è un uomo come tutti e come tale va perdonato.

Morisi ha violato per mestiere e per interesse, perché per lui è un lavoro, magari sporco ma redditizio e su quello vive, ha violato dicevo un passo del vangelo significativo: “Non giudicate, per non essere giudicati; 2 perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati” Matteo 7,1. Eh si, perché questa società non è fatta per perdonare, ma è vendicativa, moralmente piccola, eticamente poco portata ad osservare le cose con distacco. Ma questo dipende dai cattivi educatori e maestri, dipende da gente com e Salvini che predica male e spesso razzola bene, a dispetto del buon senso e della intelligenza degli italiani che lo votano.

Questi sono i risultati. A Morisi regaliamo  un altro passo, a futura memoria: “3 Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? 4 O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? 5 Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”. Questo è pure di Matteo, non salvini…l’altro

 

La STATUA della Spigolatrice ha invece suscitato le critiche e l’ironia della opinione pubblica e personale mia. Ecco perché me ne voglio occupare, due righe.

La spigolatrice di Sapri farà parte di un circuito turistico, nel Cilento, che oltre alle bellezze di cui noi tutti siamo a conoscenza, Paestum, mozzarelle, mare di Ascea, Palinuro, Castellabate, Velia….ecc ecc, arricchirà la zona con alcune sculture che dovrebbero avere valore artistico.

Ora premesso che l’arte è sempre espressione dello spirito umano, la più alta, ma non sempre esprime se stessa in forme e contenuti adeguati al sentire sia comune che che del concetto di arte vera in sé, questa storia della spigolatrice che non spigola perché manca la materia prima esaltata come soggetto della composizione, la spiga di grano, ha voluto mettere in risalto il corpo umano, fiero, bello, integro nella sua giovinezza e forza, come quei 300 sventurati visti morire trucidati dai borboni dalla ragazza cantata dal Mercantini.

Va bene, bisogna arricchire le nostre regioni con opere di richiamo anche suggestive, ma allora perché la statua bronzea di Palinuro, che fa parte dello stesso circuito artistico, non mette in bella mostra il corrispettivo maschile del culo femminile? Un culo di donna si può fare nudo e racchiudere così gran parte del significato della femminilità ivi espressa, e un cazzo  non si può mettere in vista in un bronzo maschile? Perché?

Inoltre io non so se tanti lo sapessero,  la tragica impresa dei 300 giovani e forti, morti,  è commemorata da un obelisco, da una statua di Pisacane e da una raffigurazione in bronzo che rappresenta la “Spigolatrice” (figura femminile che raccoglie le spighe rimaste sul terreno dopo la mietitura) suggestivamente adagiata sullo scoglio dello Scialandro, idealmente protesa verso la baia di Sapri dove i trecento sbarcarono, come potete vedere nella foto.. Ogni estate, la spedizione viene ricordata da una rievocazione in costume dello sbarco.

ad minora delabimur

canicatti, 2021,ottobre, due

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.