Mourinho a Roma
Mourinho alla Roma e io dovrei sentirmi tradito?
Scusate amici, ma stiamo parlando di calcio o di mogli e amanti?
No perché adesso la questione si pone in termini di risentimenti e sentimenti traditi.
Ricordo che l’ultima volta che provai risentimento e dispiacere per un giocatore idolo per me fu il passaggio di Boninsegna alla Juve.
Poi temevo ogni anno da allora, che fosse il turno di Mazzola e vivevo ogni calcio mercato con quel terrore.
Ma avevo 15 anni allora, e il calcio non era corrotto dai milioni e le bandiere avevano ancora il loro valore.
Ma adesso che c’entra tutto questo?
Nell’epoca in cui prendi un Ibrahimovic fuggito dalla juve in B che dichiara al primo giorno di raduno che teneva in cameretta la maglia di Skoglund, salvo poi fuggire al Barcellona e baciare la maglia il giorno della presentazione allo stadio catalano…
Oppure Bonucci che va via dalla Juve al Milan per spostare gli equilibri e invece si sposta lui davanti ad ogni gol subito dal Milan in quella stagione, e tornarsene tra fischi e pirita alla juve dicendo che è il club che ama da sempre.
Sono gli esempi più eclatanti, non vado oltre.
Tanto per citare Mourinho, altro paraculo seppur special e grande venditore della sua immagine.
Arriva a Roma e già dice “daje Roma”
A Milano appena arrivato disse che “non sono un pirla”.
Se verrà un giorno ad allenare il Palermo lo vedo già esclamare in perfetto siculo: Forsa Sisilia, la megghiu squatra è lu Paleimmu!
Noi godiamoci il titolo, la Roma sarà la solita avversaria per noi, indipendentemente da Mourinho.