Manovra avanti tutta, compagni retromarcia

Buon giorno amici che siete preda dell’ansia delle primarie del PD e dai problemi non secondari della sopravvivenza allo stipendio mensile, visto che siamo alla quarta settimana del mese, che di regola non si celebra in chiesa come il primo “venerdì” devozionale, ma in famiglia a contare il portafoglio vuoto e l’attesa della prossima busta paga. Poi se questo coincide col venerdì nero allora lo è per l’incazzatura nera di chi si accorge di avere le tasche vuote e i coglioni pieni della politica economica di chicchessia governo. Se qualcuno ancora aveva dubbi sulla efficienza e sulla preparazione politica dei nostri eroici parlamentari che si barcamenano coi loro 15.000 euro di stipendio, è arrivato il momento di fugare tali dubbi. La nave Italia, cosi maldestramente guidata, è proprio in cattive mani, poiché tali lauti stipendi finiscono in tasca, non solo di gente apparentemente incapace di intendere e di volere il “bene comune”, ma pure di  non conoscere la Costituzione sacra e inviolabile che dovrebbe guidarli in questa opera pubblica. Da sei mesi  ci trastulla il governo salvimaio , con grida di giubilo per averci salvato dalla povertà e dal tunnel del Brennero, aggiungo io, e dall’altra parte contrapposti ai sostenitori, le grida di allarme e terrore che si levano contro lo spread e le apparizioni in televisione di Conte premier.  E cosi mentre ci si accapiglia su chi deve essere alla destra e alla sinistra del nuovo messia premier Conte, come Giacomo e Giovanni sulla via di Gerusalemme, arrivano le parole del tanto vituperato Tria a mettere pace fra i discordi. Il bello è che pure il diretto imbalsamato protagonista primo ministro se la tira alla politichese smentendo oggi quel che diceva ieri sulla manovra economica. . Fino a quando è apparso palese a tutti, che di fronte ad un governo  che comincia a farsela sotto per la minaccia delle sanzioni UE, per evitare che potessero esserci conseguenze peggiori si comincia a parlare di trattativa. E che trattativa è? Conte ci delizia col suo forbito linguaggio cortese pugliese e dice che con Junker si tratta e si chiede tempo, il famoso “lasciateci lavorare”. Moscovici definisce la trattativa un mercato di tappeti, del tipo ” vu’ cumprà?”, in cui non si deve tirare al soldo ma dare l’intero cammello. Salvini dichiara guerra all’Europa perché Moscovici offende il patrio onore e blasone con queste parole da terzomondismo arretrato. Di Maio va in televisione a rendere dichiarazioni che possano far risultare digeribile il tutto. Gaffe su gaffe, quando i giochi sembrano fatti pure a destra,  persino Berlusconi affila i coltelli e chiama all’adunata..  A sinistra panico da campo avversario vuoto, con gli 8 candidati alla segreteria Pd, pronti a caricarsi sulle spalle una carcassa di cadavere morto da un pezzo che per resuscitare avrà bisogno di tre pronunciamenti definitivi come quelli davanti la tomba di Lazzaro: esci fuori ! Detto tre volte, ma non al Pd ma a Renzi: esci fuori dal Pd, tre volte glielo devono dire per farglielo capire. E solo allora il partito potrà muovere i primi incerti passi non più da mummia. A  destra si odono rintocchi funebri,  Volete vedere che stavolta li abbiamo fregati e l’unico a godere sarà il vituperato popolino? Intanto tutti a studiare economia, che un poco di conoscenza dei principi economici non fa male a nessuno. Buon divertimento!

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.