Dove si trova?
Come, non ditemi che non ci siete stati almeno una volta nella vita?
Il giardino delle fate è un posto idilliaco, come il Parnaso degli antichi Greci.
Si entra scalzi per non disturbare e in punta di piedi per non scalpicciare.
Quando siamo sulla soglia dl un cancello dorato, socchiuso, delicatamente lo si spinge e si entra.
Bisogna respirare piano per non far rumore, perché esse sono leggiadre, e belle, e un soffio, un sospiro, le turba.
Allora con molta leggerezza si posa il piede destro, poi il sinistro, e si avanza nel giardino, come sospesi su un filo invisibile, argenteo, che ogni tanto luccica al sole, come quello di fantasiose ragnatele.
E’ il filo del desiderio, quello che ci guida in questo percorso.
Ad un tratto ci si ferma perché di fronte a noi si erge il loro castello, una fortezza impenetrabile, a forma di cuore.
E’ il cuore umano chiuso a chi vuole entrarvi con cattivi propositi e con l’intento di far male.
Ma all’interno ci sono loro, le fate dei buoni sentimenti che albergano in ogni essere vivente.
Bisogna dire la parola magica per entrare, e una delle sette porte di bronzo e d’argento si aprirà al sentirne le vibrazioni, e vibrerà anche essa.
Provateci!
Quando nel vostro cammino della vita incontrate la persona che fa vibrare le vostre corde, da cui deriva il cordis-cuore, e volete entrare nel suo castello fatato, provate ad indovinare la parola magica che apre una delle sette porte d’argento e di bronzo del suo cuore.
E le fate che vi albergano vi faranno dono delle loro grazie.
Ma non dimenticate la parolina, ognuno ha la sua nascosta da qualche parte.
La ricerca del giardino delle fate inizia da lì, dalla propria conoscenza del sé .