l’Italia di pasqua

Buongiorno a tutti, sopravvissuti alle uova pasquali che ci hanno regalato la sorpresa dei dieci saggi, che nel simbolismo dei numeri, la famosa ghemiatria ebraica, ci richiamano alla mente tanti significati. Dieci sono i comandamenti mosaici con tutto l’onere che portano, dieci le piaghe dell’Egitto che lo colpirono alla pari delle piaghe montiane e berlusconiane in Italia. Dieci sono le tribù di Israele che si separarono da Giuda e Gerusalemme capitale, e fecero la fine del pesciolino inghiottito dalla balena. Dieci sono i “piccoli indiani” nel giallo di Agatha Cristie e tutti sappiamo come va a finire. Per carità non me ne vogliano i dieci saggi, ma il loro destino sembra scritto nella legge dei numeri e delle stelle. Ora è arrivato il momento decisivo, o ci si decide a farla finita per decreto legge con il sultano di Arcore, o la politica bloccata in Italia dal fattore B. continuerà ad essere bloccata per chissà quanto altro tempo ancora, con danni irreparabili per il nostro paese, che non dieci nè mille saggi potranno portare al riparo dalla rovina totale. Quello che mi rincresce è vedere come tanta parte dei nostri politici si dimostri chiaramente incompetente e impotente a risolvere uno che sia uno dei tanti problemi che l’economia ci pone davanti, e diventino invece tutti grandi legulei esperti in processi e affini quando si tratta di difendere l’indifendibile “rifatto e dichiarato immortale”. Tutti gli uomini del presidente sono tecnici della giurisprudenza e campioni della solidarietà alla democrazia, incarnata dal “principe di plastica”, pronti ad alzare la voce in tv, impugnare le bandiere della libertà, a proclamare l’impunità fino al terzo grado dei processi, a dire che Silvio è innocente come l’acqua di fonte. Se una decima parte di questa competenza e convinzione fosse mostrata anche nei problemi economici e sociali del paese, saremmo alla pari della Germania della Merckel, invece siamo ridotti al prestadio di Atene, sol perchè ci sta un pervertito a guidare una forza del 30% che usa la politica per affari suoi privati, per salvare dal fallimento le sue aziende e preservare il suo impero del male a scapito degli italiani, popolo di soliti “idioti”. Buon pro a tutti (gioacchino la greca)

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.