la nascita del male

RIFONDAZIONE DELLA FEDE. VITO MANCUSO.
Grandi Aporie.
” Ma la nascita del male, che tanta parte gioca nella strutturazione della fede e della spiritualità cristiana, costituisce per il pensiero una grande aporia. Innanzitutto quanto all’origine. Da dove viene il male? unde malum? Il male o ha origine in Dio o fuori di Dio. Se si dice che l’origine è in Dio, o Dio non è veramente buono ( come per l’ebraismo o per l’islam, la cui categoria decisiva per pensare il divino non è il bene ma il sublime), oppure il male in fondo non è veramente tale, viene percepito come male solo da una coscienza imperfetta, mentre in sé l’essere, in ogni sua parte, non può che essere bene ( come Plotino, la mistica speculativa di Meister Eckhart, Hegel ). Ma entrambe queste conclusioni sono inaccettabili per la fede cristiana. Quindi occorre dire che il male ha origine fuori di Dio. Il che significa o nell’uomo o fuori dell’uomo. L’uomo ne è stato vittima, insegna la rivelazione, quindi il male non prende origine da lui, nasce fuori di lui. La rivelazione parla del serpente, che viene letto come figura del Diavolo, un angelo decaduto. Ciò rimanda a un misterioso evento primordiale, che designa al contempo il distacco da Dio e la nascita del male chiamato “peccato degli angeli”.

Ma l’angelo che ha peccato, Lucifero, il serpente, è una creatura di Dio come l’uomo, e come tale ontologicamente buono, perché se il bene è originario ciò che ne deriva necessariamente deve essere buono. Allora da dove origina il male, se in origine abbiamo la bontà? Ma come pensare che una realtà così onnipresente, pervasiva come il male possa non essere voluta da Dio, senza alterarne il concetto di onnipotenza? Infatti l’Islam che tiene a questo aspetto della onnipotenza divina minimizza ila realtà del peccato di Satana e riconduce l’origine del male nell’ambito della volontà divina.
Le difficoltà dell’origine del male si ritrovano, per quanto riguarda il problema del male, anche alla fine. La fede cristiana sostiene che alla fine Cristo trionferà sul male, anzi la croce e la resurrezione hanno già segnato questa vittoria. Ma la completa scomparsa del male si avrà alla fine dei tempi, all’escaton. Tutta la vita sarà una lotta contro di esso, essendo la vittoria assicurata nel futuro, e come un gemito si leverà la preghiera affinché il regno venga presto. Ma allora si pone la questione dell’eternità dell’Inferno e della dannazione, simboli del male, che se permarranno nell’eternità sarebbero la negazione visibile della sconfitta del male, negando che Dio possa essere tutto in tutti, finché una sola anima gemerà tra le fiamme infernali. A meno che non avessero ragione i Padri che sostenevano la dottrina dell’Apocatastasi, Origene e Gregorio di Nissa, condannata dal magistero, che ritiene inammissibile la riconciliazione tra Dio e Satana con lo svuotamento dell’Inferno. Ma allora a questo punto in cielo ci sarà una banda di Beati che vedendo i dannati all’inferno vedranno aumentata la loro beatitudine, come insegna quel “gran dottore” Tommaso d’Aquino? Ci vuole un bel coraggio!

“Aporetica l’origine, aporetica la fine, anche il cammino intermedio della questione del male non può non presentarsi ricolmo di problemi. Se l’uomo non è il principio originario del male, è indubitabile comunque che compie il male: ogni uomo, insegna la fede, + peccatore. Ogni uomo è intriso di male, ogni uomo porta il male dentro di sé. Ma perché è così? Perché l’uomo pecca? Vi sono tre possibili risposte.” 


La prima dice che l’uomo pecca perché è debole, è incapace di resistere alle seduzioni del male. Egli è costitutivamente legato al male, seppure per debolezza della sua natura. Allora si potrebbe parlare di creazione imperfetta. Quindi Dio condanna ingiustamente l’uomo, che avendo innata questa propensione al male, risale alla stesa creazione, per cui è naturale l’universale misericordia non essendo lui il responsabile del male.
La seconda risposta dice che l’uomo pecca per sua volontà e libera scelta verso il male. Ma se c’è una libertà che viene esercitata anche verso il male, questo esercizio non esclude il governo diretto di Dio nel mondo? La libertà, per il solo fatto che esista al mondo, non distrugge ogni nozione di provvidenza, governo, predestinazione divini?
La terza risposta si collega specularmente alla seconda. Se tutto è governato da Dio, e l’uomo è peccatore, questo dipende da una predestinazione iniziale. Uomini dediti al male, che lo esercitano pervicacemente, godono del delitto, dell’ingiustizia, dell’omicidio. Esistono questi uomini, definiti da K.Barth la mano sinistra di Dio, perché predestinati da sempre al male. Allora come possiamo dire che Dio è bontà e amore? Speculari a queste questioni, vi sono i problemi di antropologia teologica: la creazione e il peccato originale, il merito e la grazia, e la salvezza. Come intendere la salvezza? Da chi ci si salva? Dalla morte intesa come il male. Allora esiste accanto al dominio di Dio, quello del diavolo come male e morte. Ma è lecito affidare tutta la nostra vita all’ultimo atto che viviamo ad un avversario di Dio, e non a Dio stesso? Non è la morte la messaggera che ci annunzia la parusia di Dio? Ma se così è allora essa non è il male, ma dobbiamo accoglierla come un bene.
Per il cristianesimo la questione del male è centrale. Riflettere sul male significa toccare tutte le questioni che riguardano Dio, come sommo bene che si presenta a volte in maniera a noi drammatica. Ma sono questioni che vanno affrontate, e non messe da parte con l’etichetta di mistero, che fanno altrimenti del cristianesimo una religione misteriosa che si occupa di misteri, lasciando nella mente razionale del credente forti motivi di inquietudine.

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.