La morte

Oggi pomeriggio le tristi incombenze del mio lavoro mi hanno portato al capezzale di una mia paziente che poco dopo è morta. Ho fatto uno sforzo enorme per non recitare le solite banalità che in queste circostanze vengono spontanee in punta di lingua. Mi sono trattenuto e ho cercato quanto di meglio dall’insegnamento del vangelo potessi, nella mia insipienza, cogliere ed esprimere. Poichè nessuna parola può attutire il dolore, che spinse Cristo a lacrimare sulla tomba di Lazzaro, e in questo caso era una mamma che se ne andava, dissi ai presenti che era giusto piangere un caro defunto, ma era anche giusto sapere che in quel momento era avvenuta la resurrezione e la rinascita ad una nuova vita trasformata, e che i nostri cari non ci lasciano per andare in un fantomatico eterno paradiso, ma che il loro amore e le loro opere saranno sempre nostre compagne, fino alla fine dei tempi. L’abbraccio di uno dei figli è stato il miglior commento a questo bell’insegnamento del vangelo e di chi ce lo porge in questa bella veste di buona notizia.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.