Invidia

Cari amici dalle ultime notizie che arrivano da un gruppo di ricercatori universitari di Berlino, sembra ormai appurato scientificamente che il sentimento più frequente e diffuso tra gli utenti di FB sia… indovinate? l’Invidia.
Accidenti chi lo avrebbe mai pensato!
Tra tanti attestati di stima, “mi piace”, concordo e “condividi”, ti viene fuori questa brutta bestia. Non me lo aspettavo mica.!
Sappiate che questi ricercatori sono una grande delusione. Io non pensavo certo a questo brutto sentimento, quando venivo coinvolto quasi di forza in sterili discussioni e polemiche senza scopo, oppure se venivo gratuitamente insultato da persone insospettabili senza apparente motivo e senza nessuna spiegazione al riguardo; io pensavo che fossero colpi di sole improvvisi, raptus di eccessivo zelo verso qualche idea contraria alla mia.
Ci sta persino gente che crede di stare sui social per cercare di correggere gli altri, far notare loro quanto siano supponenti, e accusarli di frustrazioni mai sopite che si placano a colpi di like
Il problema è che questi che si ergono a censori dell’altrui operato sono le prime vittime dei mali che loro riconoscono a quei poveri malcapitati della loro invidia.
Che poi cosa hanno da invidiare se sono belli, alti e con gli occhi azzurri?
Potrebbero solo invidiare dei miseri like sui social, ma è roba da infanti, non credo sia quello. Forse  gelosia, ma non conoscendo gli attori, di cosa dovrebbero essere gelosi?
Lasciamoli nella loro aura di superiorità, sbattendocene i coglioni.
Mai avevo pensato che il livore delle parole o la doppiezza dei sentimenti potessero nascondere tale sentimento, che rode e fa male a chi lo prova. Per cui consiglio tutti, me per primo, di starne alla larga ed evitare contagi ambientali.
Chi ne è scevro guarda tutti con animo disinteressato e curiosità intellettuale, potendo da ognuno prendere il meglio e imparare qualcosa. Non necessariamente umili, ma recettivi, aperti, sinceri. Poi chi vuol giocare giochi pure, con doppie identità false, titoli onorifici, soprannomi, pagine fantasma che appaiono e scompaiono, maschere, belletti.
Facebook è una piazza pubblica, chi ha dia, chi non è capace di farlo sappia almeno apprezzare in silenzio e non invidiare rumorosamente.
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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.