Il sapere scientifico.

RIFONDAZIONE DELLA FEDE, VITO MANCUSO. Il sapere scientifico. “Vi è anche un sapere che viene dalla scienza, al cui proposito oggi è molto diffusa la convinzione che sai qualcosa di oggettivo, di sicuro, di cui ci si può fidare. E in effetti è cosi: di contro alle incertezze delle discipline umanistiche, la scienza ogni giorno fa un passo in avanti. Il problema però (purtroppo c’è sempre un problema in agguato) è che da sola la scienza non basta. Lo dimostrano gli stessi scienziati che spesso, nei loro libri divulgativi, affrontano questioni da sempre dominio della teologia e della filosofia. La mente umana, anche quella “oggettiva” dei più rigorosi scienziati, chissà perché arriva, prima o poi, a porsi sempre le stesse domande: da dove veniamo, verso dove andiamo, qual’ è il senso di questo teatro che è la vita.”

Gli stessi dati oggettivi della scienza servono agli scienziati, quando si occupano di questi temi, a dimostrare ora una ipotesi ora quella contraria. Cosi se parlano dell’origine della vita c’è chi la considera frutto del caso, chi invece come necessario prodotto delle leggi inscritte nella materia. Ciò dipende dall’incommensurabilità dell’oggetto di studio, poichè la cosmologia come l’essere e come Dio non è oggettivabile. Da quale punto di osservazione si deve porre la mente umana per oggettivare l’universo di fronte a sé? La mente umana fa parte dell’universo che la comprende e quindi un discorso cosmologico diventa anche discorso sull’anima, e la fusione della scienza con la filosofia e la teologia diventa giustificabile. Certo che a partire da 4,5 miliardi di anni fa da un punto informe fino all’uomo oggi, questo è qualcosa di sconvolgente per chi si affida solo al caso. Lo sviluppo dell’universo è sempre proceduto con una logica tesa all’aumento dell’informazione, e ciò è dimostrato dal fatto che noi ci siamo. C’è chi sostiene, per escludere finalità teologiche, che il nostro universo e la vita derivino da universi preesistenti, il multiverso, che sembra richiamare il ciclo dell’eterno ritorno decantato da Nietzsche come noia mortale e orrenda prospettiva. Questa teoria fa piazza pulita della singolare peculiarità di ogni uomo, che vede cosi spenta la sua singola personale esistenza nel manifestarsi in tante altre forme. Ma anche questa teoria nata contro ogni metafisica diventa essa stessa metafisica. Il fatto è che anche in cosmologia il pensiero si muove sempre come vuole la volontà, plasmando i dati che trova nella realtà cosi come vuole la volontà. Ecco perché Kant ha dichiarato che la pura ragione non esiste, e che alla base di tutto, anche del sapere, c’è la volontà
/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.