Il sabato

Quando si urla alla condanna contro una persona che salva 40 esseri umani, infrangendo la “legge”, vorrei ricordare sommessamente che da che mondo è mondo le leggi esistono per essere infrante.
Se uno stato di diritto si fonda sul rispetto della legge da parte di tutti i suoi cittadini, anche chi esercita il potere di fare applicare queste leggi deve essere rispettoso di esse.
Non c’è nessuna legge al mondo in nessuno stato che vieta di salvare un essere umano in difficoltà.
Se ciò implica che la legge venga infranta, allora si deve mettere sui due piatti della bilancia il calcolo del costo e del beneficio.
I medici usiamo farmaci che sono veleni per l’organismo, ma vengono usati per ottenere un beneficio come la salute probabile del malato.
Ebbene, se infrangere una legge è male, sull’altro piatto della bilancia ci stanno vite umane salvate.
Il calcolo costo benefici è presto fatto.
Prima l’uomo, poi la legge.
Il sabato è stato fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato.
Se qualcuno in passato, o adesso e sempre pensa che la legge va sempre rispettata anche a discapito del bene dell’uomo, questo qualcuno se ne faccia una ragione e pensi che sta sbagliando di grosso.
Le leggi di uno stato non sono eterne, ma legate al momento storico di una civiltà che le elabora per il proprio vantaggio.
Ma la vita umana è sempre sacra, anche a discapito di tutte le leggi, fossero anche scritte da un dio.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.