Il Dio impotente

IL DIO IMPOTENTE, da una conferenza di p. Alberto Maggi.

“Nel primo libro di Samuele, c’è scritto che Saul veniva atterrito da uno spirito cattivo mandato da Jahvè. Esistevano gli spiriti cattivi ma non erano autonomi, erano dei servi di Dio, di cui Dio si serviva per castigare, in questo caso Saul, o per mettere inimicizia fra due popoli. Si legge nel libro dei Giudici che Dio mandò uno spirito cattivo fra Abimelek e il signore di Sichem. La gente crede nello spirito cattivo, bisogna evitare che questo spirito cattivo venga creduto una divinità a sé stante, ma è agli ordini e strumento di Dio.
Una delle immagini più sconvolgente di queste semi-divinità, e che credo a un lettore che provi a leggere i testi della Bibbia causano non poco sconcerto, è quello dello sterminatore. Il famoso angelo che nella notte della liberazione passò casa per casa in Egitto e sterminò tutti i primogeniti degli egiziani dal figlio del faraone – questo si può anche capire, da grande sarebbe stato un delinquente come il padre -ma – è proprio il massimo della scalogna – al figlio dello schiavo che era in prigione: una mattanza tremenda. Se Erode è passato alla storia come un grande delinquente per aver ammazzato i bambini di Betlemme – se è vera la strage, si fa un calcolo di una ventina di
bambini – non so questo Dio che stermina tutti i maschi di quello che era l’impero più popoloso e più conosciuto dell’epoca!!! Come nasce questo sterminatore? L’idea dello sterminatore, che verrà ammesso come strumento di Dio, nasce nel mondo dei pastori, nel mondo beduino, che non riusciva a capire come mai ogni anno, in occasione della transumanza estiva, dopo il plenilunio della primavera, gran parte degli agnellini morivano e non ce la facevano a fare tutto questo percorso.
Perché? C’è un demonio che si chiama sterminatore che ci ammazza gli agnellini. La notte del plenilunio di primavera, sacrificavano un agnello a questo demonio e spruzzavano il sangue dell’agnello sulle loro tende e lo sterminatore quella notte, quando vedeva che in una tenda
c’era il sangue dell’agnello che gli era stato offerto, lì non ammazzava gli agnelli. Da qui poi è nata la struttura della notte di Pasqua.
Questo sterminatore non sarà più un’entità autonoma, indipendente, ma uno strumento di Dio che lo adopererà contro i nemici del proprio popolo: la strage degli egiziani oppure per sconfiggere, nel settecento, tutto l’esercito di Sennacherib. Gerusalemme era stata assediata, c’era l’esercito degli Assiri tutto attorno alla città e ormai pensava di avere le ore contate. Era il tramonto. Al mattino l’accampamento era deserto. C’è stato questo avvenimento sconvolgente nella storia di Israele. Ebbene qual era l’interpretazione? “Tu Signore inviasti il tuo angelo al tempo di Ezechia, re della Giudea, ed egli fece perire nel campo di Sennacherib 185.000 uomini.” Il compito dello sterminatore era stato lo sterminio di tutti questi nemici. Ma questo sterminatore veniva adoperato anche contro il suo stesso popolo. Infatti nel primo libro delle Cronache si legge che Jahvé mandò la peste in Israele e morirono settantamila israeliti. E finalmente, quando Jahvé ne ha avuto abbastanza di questa mattanza, egli disse all’angelo sterminatore: “Ora basta, ritira la mano”. Quindi quei demoni, quegli esseri intermedi che si ritenevano autonomi, gli autori sacri li mettono piano piano a servizio di Dio.
Queste immagini tremende che abbiamo di Dio derivano da un tentativo di eliminare tutto questo politeismo, questa credenza in altre divinità. Un’altra delle tecniche di purificazione ( del tempio e della figura di Javhè), come abbiamo detto, è quella della attribuzione a Dio dei nomi e delle attività di queste divinità. Ed ecco che finalmente vediamo come è nato il concetto di Dio onnipotente. Nella Bibbia ebraica la parola “onnipotente” non esiste, c’è soltanto nella traduzione latina che fece Girolamo. Ci sono due nomi, attribuiti a Dio, che già San Girolamo non sapeva come tradurre. San Girolamo è stato il primo, incaricato dal papa dell’epoca, papa Damaso, a tradurre la Bibbia ebraica nella lingua latina. Un lavoro ciclopico non esente da errori, da cattive interpretazioni. Comunque una persona sola ha fatto veramente un lavoro straordinario. Ma Girolamo si è trovato di fronte a due nomi diversi e non sapendo come tradurli, li ha tradotti tutti e due – due nomi completamente differenti – con lo stesso termine latino omnipotens, da cui onnipotente.
L’idea di un Dio onnipotente – può sembrare paradossale ma è così – nasce per un errore di traduzione. Ma quali sono questi termini che sono stati tradotti con onnipotente? Uno l’abbiamo già accennato:
• è zebaot, eserciti, con cui non si intendono gli eserciti militari, ma tutta la milizia dei cieli.
Il cosmo era considerato animato. Tra Dio e l’uomo si frapponevano queste potenze angeliche o demoniache, che erano divise secondo i poteri. Una di queste era chiamata l’esercito del cielo, cioè tutto l’insieme dei pianeti, degli astri che non erano considerati materia, ma erano considerati esseri viventi che influivano e condizionavano la vita dei credenti. Ancor oggi c’è tanta gente che crede all’influsso degli astri e all’oroscopo. Vedete come certe credenze, certe superstizioni, siano difficili da sradicare nelle persone.
Per esempio nel libro del Deuteronomio si legge “Perché alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, e le stelle, tutto l’esercito del cielo, tu non sia trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a a servirle”. L’esercito del cielo è considerata una divinità che gli ebrei, il popolo di Israele, adorava. Per evitare questo, viene attribuito a Dio questo titolo. Dio è il Dio – il termine ebraico è zebaot – degli
eserciti. Questo tentativo sembra fallito. Il tentativo di attribuire a Dio la padronanza sugli eserciti è fallito perché ancora nelle lettere di Paolo, e sono passati dei secoli, troviamo che Paolo deve combattere contro questa credenza. C’è una serie di cinque nomi che credo che tutti quanti ricordiamo, almeno per il catechismo di una volta: Principati, Troni, Forze Dominazioni e Potestà. Cosa sono questi Principati, Troni, Dominazioni e Potestà? Erano tutti una serie di pianeti, forze, le potenze dei cieli, che condizionavano la vita dei credenti e che si riteneva, quando verrà il Messia, eliminerà. Nel profeta Isaia c’è scritto: “In quel giorno Jahvè punirà in alto l’esercito di lassù”. Ecco perché quando Gesù – e questo è importante per non travisare il senso del messaggio di Gesù – dice che il sole si oscurerà, la luna non darà la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte – Gesù non sta prospettando una catastrofe cosmica, quella che a molti piace chiamare la fine del mondo, termine che non c’è nei vangeli, nei vangeli non si parla mai di fine del mondo – quando Gesù annunzia che il sole si oscura, che la luna non darà la su luce e le stelle
cominceranno a cadere una dopo l’altra, a che cosa si riferisce? A queste potenze che sono nei cieli. Erano queste potenze che legittimavano ogni forma di potere. Gesù sta dicendo che, quando si
annunzierà la buona notizia, e la buona notizia farà toccare con mano alle persone la luce del vero Dio, questa luce farà eclissare tutte le altre divinità. Il sole che si oscurerà, non significa un fenomeno
cosmico, che il sole non manderà più la luce. Il sole era considerato una divinità, è un Dio. La luce del messaggio di Gesù, con il volto del vero Dio oscurerà il falso Dio sole. E così la luna non darà più la sua luce. Anche la luna era considerata una divinità e il messaggio di Gesù l’oscurerà. E perché dice che le stelle cominceranno a cadere dal cielo? Perché, con il termine stelle, si indicavano i potenti. Vedete, il linguaggio è rimasto, ancora oggi parliamo di una star, la star dello spettacolo, i grandi, è lo stesso concetto. Tutti i principi, i re, gli imperatori, ritenevano di avere condizione divina o autorità divina e nel linguaggio simbolico dell’epoca erano collocati in alto nei cieli là dove c’era Dio. Quando incominciano ad oscurarsi le false divinità nelle quali essi credono, ecco che queste stelle cominciano a cadere”. E’ l’annuncio della liberazione degli uomini dai regimi oppressori e disumani che impediscono la crescita e la pienezza umana, ritardando così l’avvento del regno di Dio caratterizzato dalla giustizia sociale vera e dalla fratellanza condivisa.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.