I Terremoti

Quando leggo certi articoli come quelli della Mirianocostanza, che vuole accaparrarsi l’elenco delle vittime del terremoto per pregare per le loro anime e portarle sotto le porte sante per avere l’indulgenza plenaria nell’anno della misericordia, o dei soliti beccamorti come militia christi o cenacoli di Maria e compagnia bella coi rosari recitando e con concerti di Ave Maria e una Luce illumina il mondo, faccio pensieri strani.
Mi vengono in mente i Dissennatori e i Mangiamorte della saga di Henry Potter. I Dissennatori sono coloro che rubano le anime delle persone e i loro ricordi felici rendendo così eternamente infelici e allo stato vegetativo i poveri disgraziati che sono capitati sotto il loro potere: la Miriano vuole le anime per portarle sotto le porte sante per graziarle con preghiere, facendo della religione cattolica un rito magico simil celtico o quasi vodoo. I mangiamorte che fanno parte della cricca del mago cattivo, sono tutti quei beccamorti che vengono fuori nelle disgrazie a predicare pentimento e sacrifici, conditi di digiuni e rosario, per evitare le punizioni divine.
Io credo che la punizione maggiore sia leggere i loro appelli al dio vendicatore che mascherano il vero volto del Padre, rendendo ancor più problematico il rapporto degli uomini con gli eventi catastrofici della natura e col male nel mondo, di cui Dio, impotente per rispetto della nostra libertà, e onnipotente solo nell’amore, nulla può se non stare dalla nostra parte e soffrire con noi

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.