FARSI PANE

FARSI PANE
TRANSUSTANZIAZIONE: cosa è? Il problema è capire se è Gesù che si fa pane o è il pane che diventa Gesù. Il dogma propende per quest’ultima soluzione, pane e vino che diventano corpo e sangue di Gesù, così che le parole del maestro “Mangiate, questo è il mio corpo, Bevete, questo è il mio sangue”, sembrano trovare conferma. Allora la celebrazione eucaristica diventa un rito in cui si rende culto alla specie pane e vino perché diventano manifestazione MATERIALE di GESU’. Io propendo per la prima interpretazione che non è contro il dogma, ma rende praticabile l’eucarestia. Gesù che si fa pane significa che egli stesso ci nutre e fortifica, invitandoci, così come è nelle sue parole “Fate questo in memoria di me” non ad eseguire un culto o un memoriale, ma a diventare pane che si spezza per gli altri e che si condivde con tutti. Quindi c’è una sostanziale differenza tra le due ipotesi, senza necessariamente che l’una escluda l’altra. Se il pane e il vino si trasformano in Gesù, noi siamo in presenza del divino che richiede culto e assorbe tutto per se. Se invece è Gesù che si fa pane e noi con lui, allora non culto viene richiesto al credente, ma azione di servizio verso il prossimo, farsi pane per gli altri dopo che ci si è nutriti di Gesù simboleggiato dal pane

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.