E poi…
POST FESTIVITA’…
E così fu,
siccome immobile guardando in giro,
dopo il pranzo di natale,
stetti fino all’epifania
senza tirar sospiro,
così gonfia, attonita, la pancia sta,
vuota pensando all’ultimo pranzo,
quasi fatal,
né più sa quando simil portate
a tavola gusterà.
Li spaghetti con aglio cacio e olio
vidi fumanti nel piatto,
quando con voce tremula
chiesi il bis con estremo coraggio,
negatomi il quale, fu fatto alla fame
orrendo oltraggio.
Dall’aperitivo al pasto,
dalla parmigiana al vin del Reno,
come un sol piatto, dopo il primo
spari il secondo in un baleno.
Fu vero pranzo?
Ai posteri l’ardua sentenza,
noi ci alziam a fatica e
ci gustiamo il diger seltz con prudenza,
poscia la procellosa e
trepida gioia di un gran disegno,
ci appressammo con core indocile
ad un pasto di questo nome degno.