IL DOLORE DEL MONDO

Nella creazione Dio ritirandosi dona il Figlio tramite lo Spirito, e questo genera ciò che Platone chiama”lo spirito del mondo” che anima e vivfica tutte le cose. Energia appunto che muove tutto e che si dice logos, poichè deriva dal LOGOS di Dio. La croce è il segno dell’amore con cui si compie questa operazione di rinuncia alla onnipotenza divina, mentre l’incarnazione lo è della libertà. Il Figlio esprime l’onnipotenza e la forza dell’amore di Dio, non l’onnipotenza del dio dell’Antico testamento, il dio della guerra cui sacrificare. Nel mondo il Dio creatore è quindi assente, egli si è ritirato donandoci il Figlio, e il Figlio è stato soggetto alle forze del mondo. Nella creazione e nella incarnazione Dio perde la sua onnipotenza, e la croce diventa simbolo di questa mancanza, e segno dell’amore che serve a spiegare questi eventi. Ed è proprio dall’amore e dalla croce che si rende possibile tentare la spiegazione dell presenza dell’handicap. Dice Vito Mancuso che non può esservi dicotomia tra leggi fisiche e spirituali, il big bang è la rottura dell’ordine e della simmetria che teneva insieme le 4 forze primordiali e della propagazione dell’energia liberata. La croce è la rottura lacerante dell’equilibrio tra il Cristo, figlio di Dio, e il mondo. L’energia propagata pone cosi l’esistenza della materia, in un ciclo che per completarsi deve riportarla allo stato spirituale. In questo processo la croce va posta come “atto di identità” all stessa stregua dell creazione; non possono essere due atti distinti dello stesso Dio, il quale non muta atteggiamento tra l’atto creativo e l’atto della croce, che lo riguarda in quanto anche Figlio. La croce diventa l’atto fondante salvifico della creazione intera perchè sta a significare l’incessante spendersi e darsi creativo di Dio nei confronti della creazione, energia della Trinità che si dona e si trasforma e si profonda nel cosmo, donazione totalizzante di sè da parte di Gesù che muore alla storia per essere il Cristo dell’eternità, colui che sempre si dona, affinchè possa nascere un essere, uno spirito a lui somigliante in piena libertà. ED in questa libertà che nascono casualmente il bene e il male, in una natura che non li distingue ma li genera, alla stessa stregua dell’handicap, che cosi ricondotto alla creazione originaria non riguarda più il singolo soggetto ma l’intera umanità, poichè la croce simbolo del dolore è l’atto originario del dolore e della sua possibile genesi

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.