J.MATEOS- F CAMACHO
È proprio la realtà di Dio come amore senza limiti che permette di trovare una via di soluzione al problema dell’onnipotenza divina. Dando per certo che Dio è amore ci si può chiedere: l’amore è onnipotente? Da una parte la forza infinita di amore/vita ha una potenza illimitata, e in questo senso può essere definita onnipotente; dall’altra l’amore ha effetto solo se viene accettato.
È offerta, non imposizione. Voler forzare una risposta d’amore significa renderlo impossibile, perché l’amore presuppone la libertà di risposta. La costrizione impedisce l’amore. Esso è una mano tesa, una comunicazione offerta; perché abbia effetto è indispensabile che un’altra mano sia tesa, che un altro essere accetti e corrisponda all’offerta. Una’ persona ne può amare un’altra con tutto il cuore, ma se l’altra rimane indifferente davanti a questo amore, esso non può realizzarsi e rimane inerme. L’amore comporta il possibile fallimento e, di fronte al rifiuto, sperimenta l’impotenza. Perché possa corrispondere all’amore di Dio, è necessario che l’uomo sia libero da ogni costrizione. Il Dio del terrore, quello che minaccia con il castigo e impedisce la libertà, non crea amore ma ipocrisia.
L’amore, forza di vita, è onnipotente; ma la sua potenza può essere attiva solo se l’amore viene accettato. Un Dio-amore non può essere responsabile dei mali dell’umanità. Molti di questi mali, in modo più o meno diretto, e alcuni in modo palese, sono responsabilità degli uomini che non corrispondono a questo amore; altri sono dovuti a catastrofi naturali che potrebbero avere origine nello squilibrio che l’uomo ha provocato nel mondo per la sua mancanza di sintonia con la natura, o anche nelle forze, difficili da controllare, che presiedono al processo stesso della vita. In ogni modo, non dipendono da Dio e, se esistono, è perché egli non può evitarlo. È errato cercare spiegazioni che rendano l’amore di Dio compatibile con il male; egli è vita anche in condizioni di morte, è forza che aiuta ad affrontare le situazioni limite con un orizzonte aperto alla speranza.