Dio come amore

J.MATEOS- F CAMACHO
È proprio la realtà di Dio come amore senza limiti che permette di trovare una via di soluzione al problema dell’onnipotenza divina. Dando per certo che Dio è amore ci si può chiedere: l’amore è onnipotente? Da una parte la forza infinita di amore/vita ha una potenza illimitata, e in questo senso può essere definita onnipotente; dall’altra l’amore ha effetto solo se viene accettato.
È offerta, non imposizione. Voler forzare una risposta d’amore significa renderlo impossibile, perché l’amore presuppone la libertà di risposta. La costrizione impedisce l’amore. Esso è una mano tesa, una comunicazione offerta; perché abbia effetto è indispensabile che un’altra mano sia tesa, che un altro essere accetti e corrisponda all’offerta. Una’ persona ne può amare un’altra con tutto il cuore, ma se l’altra rimane indifferente davanti a questo amore, esso non può realizzarsi e rimane inerme. L’amore comporta il possibile fallimento e, di fronte al rifiuto, sperimenta l’impotenza. Perché possa corrispondere all’amore di Dio, è necessario che l’uomo sia libero da ogni costrizione. Il Dio del terrore, quello che minaccia con il castigo e impedisce la libertà, non crea amore ma ipocrisia.
L’amore, forza di vita, è onnipotente; ma la sua potenza può essere attiva solo se l’amore viene accettato. Un Dio-amore non può essere responsabile dei mali dell’umanità. Molti di questi mali, in modo più o meno diretto, e alcuni in modo palese, sono responsabilità degli uomini che non corrispondono a questo amore; altri sono dovuti a catastrofi naturali che potrebbero avere origine nello squilibrio che l’uomo ha provocato nel mondo per la sua mancanza di sintonia con la natura, o anche nelle forze, difficili da controllare, che presiedono al processo stesso della vita. In ogni modo, non dipendono da Dio e, se esistono, è perché egli non può evitarlo. È errato cercare spiegazioni che rendano l’amore di Dio compatibile con il male; egli è vita anche in condizioni di morte, è forza che aiuta ad affrontare le situazioni limite con un orizzonte aperto alla speranza.

 
 
 
 
 

 

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.