Cosa è la vita?

552594_405665622815302_797239179_nImmaginiamo di stare seduti tutti assieme attorno ad una tavola imbandita di ogni ben di Dio: buon vino, e pietanze sopraffini che allietano i convitati, e nel camino un allegro fuocherello che riscalda l’ambiente circostante che a riscaldare i cuori ci pensa qualcosa d’altro. Mentre all’interno di questa sala da pranzo, illuminata, riscaldata, gioiosa e speranzosa tutto scorre in armonia, fuori è tempo di tregenda. Una tempesta infuria tra tuoni e fulmini, la pioggia batte sui vetri e sulle pareti si infrange e rifrange, il vento ulula nella notte e piega i fronzuti rami; ma nulla può venire a turbare l’atmosfera di quel convivio. All’improvviso un passerotto…entrato nella sala da chissà dove, sfuggito a quella tormenta paurosa,  vola rapido sulla tavola e sulle teste dei convitati; gode per un attimo di quella luce, di quei suoni, quel profumo, quel calore…..e poi rapido come è entrato altrettanto fuggevolmente esce dalla sala scomparendo alla vista e ritornando nella tempesta.

Ecco cosa è la vita! Un passerotto che per un attimo sfugge da una tempesta e si affaccia in un mondo caloroso e luminoso, e poi va via ritornando nella tempesta da cui è emerso. Se solo riuscissimo a far del veloce volo su questo mondo un morbido planare e coglierne qualcosa, forse il ritorno nella tempesta dell’essere non sarebbe così doloroso…

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.