Immaginiamo di stare seduti tutti assieme attorno ad una tavola imbandita di ogni ben di Dio: buon vino, e pietanze sopraffini che allietano i convitati, e nel camino un allegro fuocherello che riscalda l’ambiente circostante che a riscaldare i cuori ci pensa qualcosa d’altro. Mentre all’interno di questa sala da pranzo, illuminata, riscaldata, gioiosa e speranzosa tutto scorre in armonia, fuori è tempo di tregenda. Una tempesta infuria tra tuoni e fulmini, la pioggia batte sui vetri e sulle pareti si infrange e rifrange, il vento ulula nella notte e piega i fronzuti rami; ma nulla può venire a turbare l’atmosfera di quel convivio. All’improvviso un passerotto…entrato nella sala da chissà dove, sfuggito a quella tormenta paurosa, vola rapido sulla tavola e sulle teste dei convitati; gode per un attimo di quella luce, di quei suoni, quel profumo, quel calore…..e poi rapido come è entrato altrettanto fuggevolmente esce dalla sala scomparendo alla vista e ritornando nella tempesta.
Ecco cosa è la vita! Un passerotto che per un attimo sfugge da una tempesta e si affaccia in un mondo caloroso e luminoso, e poi va via ritornando nella tempesta da cui è emerso. Se solo riuscissimo a far del veloce volo su questo mondo un morbido planare e coglierne qualcosa, forse il ritorno nella tempesta dell’essere non sarebbe così doloroso…
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