Contronatura?
A proposito dell’uso comune delle parole di cui spesso si fa abuso, spesso leggo la definizione di “contronatura” applicata e associata ai matrimoni tra omosessuali di cui in questi giorni si fa gran parlare. Io faccio questa riflessione sul concetto di natura e contronatura. Eccola:
“La natura è tutto ciò che si manifesta e che viene all’esistenza.
Non possiamo scambiare il nostri pensieri, concetti, idee religiose e politiche con la “natura” e definire “contro natura” le cose che non coincidono col pensare comune, con la “verità” religiosa, o con l’ideologia dominante.
La Natura è multiforme, variegata, proteiforme, sfugge alla definizione codificata, non è dottrina teologica né di magistero, qualunque esso sia, non è contenuta in nessun testo sacro, ma è essa stessa ciò che Aristotele chiamava natura fisis, è la vita che nasce e si sviluppa in tutte le forme e maniere.
Quindi il matrimonio tra esseri viventi non è natura o contro natura, ma una convenzione sociale umana, come tale con connotati politici o religiosi, ma non è natura ma una delle manifestazioni di una sovrastruttura umana”.
Il matrimonio non è stato sancito da nessuna legge divina, ma dallo sviluppo della società che ha sempre cercato la sua strutturazione sociale e la sua forza per assicurare a se stessa braccia per combattere e lavorare, garantendo le famiglie che dal matrimonio venivano consacrate, e il rispetto delle leggi a cui i componenti della società stessa dovevano osservanza.
Fuori da questi canoni stabiliti spesso i concetti di “disordine sociale”, contro natura” e irregolari” vengono spesso usati per discriminare, escludere, negare diritti e assistenza.