CHE PENSI?

Guardo questo spazio vuoto ogni tanto che ti chiede anonimamente” cosa pensi?” e lo tratto come persona viva e presente e gli rispondo spesso con sincerità, anzi sempre, con sincerità a pensarci bene. Allora gli rispondo che penso che questo mondo virtuale presenta situazioni in cui tante cose sembrano andare in maniera incontrollata, e invece sottostanno a regole di un gioco preciso che a leggerne i tratti ti appare chiaro e semplice. Pensi che qualcuno voglia scombussolare la tua attività, modesta o eccelsa che sia, ma in ogni caso sforzo personale e lavoro tuo spirituale, e quindi di valore perché prodotto dall’energia spirituale che ci abita. Non trovi giustificazioni in certe inusitate reazioni che su una piazza pubblica dovrebbero essere improntate alla amicizia e al rispetto reciproco, se non vale il gioco al massacro. Allora questo può dare stanchezza, noia, schifaggine, voglia di contrattaccare e quindi a violenza rispondere con violenza. Nulla di tutto ciò, perché chi è nella verità vede i suoi sforzi ricompensati in altro modo, una bella parola, un incoraggiamento, un sorriso sincero, o magari essere chiamati in privato da qualcuno che neanche te lo sogni e ricevi un compito piccolo, ma per te immenso e gratificante, e quella persona è quanto di meglio speri di incontrare e conoscere al più presto, premio giusto alla coerenza del pensiero e dell’azione che in piccolo metto in campo. dedicato ai miei amici con gratitudine.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.