4 marzo, 2018; cosa vuoi che sia

Buon giorno popolo di indecisi elettori e di sicuri invii di vaffanculi a quel paese della maggior parte dei nostri politicanti. Il 04 marzo si avvicina e in quella data scenderanno in campo  personaggi di cui tutta Italia parla, e scusate se è poco. Si tratta di berlusconi che sfida l’Italia politica,  di Renzi che sfida se stesso,  di Di Maio che sfida tutti. I tre  si sono trovati accomunati in questa insolita sfida che li vede protagonisti, e invero persino nei tratti caratteriali e comportamentali, che sono determinati dal sentire interiore, mostrano delle affinità indiscutibili. Giovani tutti e tre, uno solo ( berlusconi) giovane dentro, l’altro  ( Di Maio) dentro e fuori, e uno solo (Renzi) giovane fuori, amano in tempi diversi il genere di spettacolo politico che produce il potere mass mediatico televisivo. Tutti, a parole ci regaleranno  milioni in tasse tolte a chi già le paga, e tasse recuperate dall’evasione come fossero bruscolini, e tramite queste promesse pensano che la vita degli altri, il loro onore, il loro consenso sono cose che hanno un prezzo e come tali acquistabili e fruibili. Il 4 marzo nella sfida che vede l’Italia impegnata contro il mito berlusconiano del  ” faso tuto mi”, delle promesse sempreterne di Renzi, e delle promesse inedite e mai sperimentate dei 5S di Di Maio,  gioca una partita importante l’Italia democratica.      Ho fondate speranze per non andare in esilio, che l’Italia democratica vinca la sua bella partita, innanzitutto andando a votare in massa, onde sconfiggere il fenomeno dell’astensione, che ha valore vi ricordo solamente per la religione dei bigotti, che predicano l’astensione dai rapporti sessuali ad ogni piè sospinto, ma non serve astenersi dalle cabine elettorali. Se non votiamo facciamo il gioco di chi ha confezionato liste a favore dei suoi circoli privati e dei suoi favoriti, le cosiddette truppe  adlambentes. E poi si favorisce la vittoria dell’unica formazione politica che è riuscita a mettere su una parvenza di coalizione, mentre gli altri marciano divisi lasciando l’et impera a silvio e salvini.  Dubito che di questi tempi si  possa centrare questa doppia vittoria, confido molto nella prima, andare a votare in massa, nutro poche speranze per la seconda, sconfiggere la destra. L’alba del 5 marzo potrebbe essere rosea o livida, dipende da ben poca roba, un X sulla scheda . Ma rivoltarsi contro  chi dopo  20 anni  di sé lascerà solamente un grande vuoto”spinto”, che ancora si propone come colui che vuole cambiare l’Italia, sarebbe il massimo della riscossa morale, il segnale che l’Italia saprà riacquistare quel senso etico e quella dimensione politica e culturale che da tempo ormai immemore sembra smarrita dietro personaggi e fenomeni da baraccone. Senza dimenticare che noi siamo anche il paese che inneggia a  Vota Antonio, Vota Antonio, come diceva il grande De Curtis, oppure al più prosaico e allettante ” Chiù pilu per tutti” di Cetto la Qualunque. Al grido di ” al voto, al voto”,  adesso buone cose a voi. (gioacchino lagreca)

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.