In una caserma di Udine scoppia la rivolta dei migranti contro la quarantena imposta dal sindaco.
“Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità. Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più”. Il post choc è apparso sulla pagina Facebook di Giuliano Felluga, responsabile della Protezione civile di Grado.
“A Grado ci sono persone che metterebbero la firma per avere la roba da mangiare che loro buttano via. E noi sappiamo solo assistere gli stranieri e i nostri non li aiutiamo”, ha scritto sul suo profilo.
Ormai il livello di intolleranza è questo, è arrivato ovunque, non può meravigliare più niente se lo troviamo in ogni settore della società civile, dal volontariato alle forze dell’ordine, persino tra i cattolici, laici e non.
Questo perchè il nostro paese vede una classe politica di destra impegnata a soffiare sul fuoco della immigrazione, sia clandestina o altro, che non vede di buon occhio qualsiasi naufrago che sbarca sulle coste italiane, perché a loro parere oltre ai tanti motivi economici, di sicurezza che la loro accoglienza impone al nostro paese, si aggiunge anche il pericolo COVID. E si sa che alla salute ci tengono tutti.
Specie Salvini e i suoi fan, che osservano molto intelligentemente le disposizioni del governo e delle autorità sanitarie in tema di distanziamento sociale e uso di mascherine, evitando assembramenti, strette di mano, abbracci e baci in pubblico.
Un poco uguali insomma al quoziente intellettivo zero mostrato da questo signore della protezione civile, che ha scritto un post in cui la grammatica italiana è vittima e profuga di quel cervello che non conosce il verbo avere e la particella “a” come denominazione di luogo.
Per non parlare della proposta in linea con una ideologia fascio-nazista che solo menti brutalizzate fin dalla più tenera età possono coltivare come logiche e razionali. Molti lo hanno accusato di razzismo, finché non è arrivata la marcia indietro.
Felluga ha eliminato un post e ne pubblicato un altro: “Chiedo scusa per quello che ho scritto, chi mi conosce sa già che non lo penso. E’ stato uno sfogo rilasciato senza pensare”.
Ecco, senza pensare. E’ questa la caratteristica di molti della destra italiana. Non pensare, e di conseguenza non pesare le parole, pensare e pesare sono la stessa cosa.
Il post dice che lo ha eliminato, ma non ha eliminato certo il becero razzismo che alberga nel suo striminzito arsenale cerebrale.
Immagino una destra di tal genere al governo, sarebbero dolori alla Trump e Bolsonaro.
Loro si che senza immigrazione clandestina se la stanno cavando bene col virus.
ad minora delabimur.
Canicatti, 2020, 04, agosto