Teologia umanamente possibile

LEGGERE LE SACRE SCRITTURE non è poca cosa, e lo si dovrebbe fare conoscendo un poco di storia del popolo ebraico e con la testa sgombra dai pregiudizi che la nostra cultura religiosa frappone tra noi e la conoscenza di Dio. Le Scritture non devono essere considerate come un diario di vicende umane, cui Dio prende parte diretta, ma come rappresentazione dell’evoluzione del rapporto tra gli uomini e Dio stesso.

Ci sono passi dell’Antico Testamento che sono indubbiamente “umani”, ci sono però anche tantissimi precetti legalistici, proibizioni, rituali di purificazione, ecc, che ovviamente oggi, alla luce di Gesù Cristo risorto, sono semplicemente ridicoli. Basti pensare alla condizione della donna. Se dovessimo attenerci alla visione che ne dà l’Antico Testamento, la donna sarebbe ancora considerata un essere inferiore all’uomo. Invece Gesù è stato un rivoluzionario in questo campo, riscattando completamente la figura femminile ed esaltandola. Riguardo alla questione del matrimonio e al precetto di Mosè, Gesù dice chiaramente che ciò che ha detto Mosè va superato, perché nel progetto del Padre le cose non stanno così. Tutto quello che riguarda la legge mosaica viene infatti accantonato, fosse essa la Tora o la legge orale.

Le figure umanizzate o simboliche delle scritture hanno lasciato il posto al Logos incarnato, Cristo, che è colui che ha reso familiare Dio, avvicinandolo all’uomo e facendone una sola cosa. Di Dio ce ne ha parlato solo Gesù e di lui ci ha lasciato una sola legge: “amatevi come io vi ho amato”. Gli ha dato un nome, chiamandolo Padre, un padre che è misericordioso ed è amore, datore di vita più che creatore.

Gesù è coerente col suo predicare e praticare l’amore e il servizio fino a dare la vita per gli altri. Non ci ha lasciato dogmi, né religioni, né precetti, solo accoglienza e servizio per il prossimo. Al compimento dei tempi lascia la legge sul Sinai e dona le Beatitudini come nuova legge. Le Beatitudini sono il manifesto programmatico di Gesù e sono tutte rivolte all’uomo, vanno verso il prossimo, non verso Dio. Sono un programma “orizzontale”, non “verticale”. Chiunque segue questo programma, sia costui appartenente a qualsivoglia religione o addirittura ateo, compirà la volontà di Dio. In questo senso quella di Gesù è una verità “universale”. Egli ha detto: “io sono la via” e “nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. E’ la somiglianza a Gesù che ci rende umani!

Gesù invita a ragionare, a non prendere nulla per partito preso, a “guardare i frutti” di ciò che lui fa. Non ha mai chiesto obbedienza per sé stesso ai suoi discepoli. Ha solo fatto una proposta di vita, lasciando che fossero le coscienze dei singoli a valutare se ciò era buono o cattivo.

La vita di Gesù è stata tutta impostata sulla contestazione alla legge. Basti pensare al sabato, il precetto più importante che un ebreo doveva rispettare, perché Dio stesso rispettava il sabato. Gesù non ha perso occasione per violare questo precetto, intenzionalmente. Sono innumerevoli i casi in cui Gesù, che conosceva perfettamente la legge, la destituì di autorità. Perché con lui la nuova legge è l’amore, non più il decalogo. Basti pensare che quando cita i comandamenti, non ne cita 10 ma 7, eliminando i primi 3 (quelli verso Dio) e lasciando solo quelli che parlavano dei rapporti umani.

Sul monte della trasfigurazione Mosè ed Elia scompaiono, resta solo Gesù, lui solo, e pochi giorni dopo, per avere infranto la legge per tutta la sua esistenza e coerente al suo messaggio d’amore viene messo a morte, quella dei maledetti da Dio perché trasgressore e bestemmiatore. Gesù infatti fu messo a morte come colui che aveva bestemmiato, che si era schierato apertamente contro il potere e la legge della religione. In particolare tre furono i motivi della condanna: dio, patria e famiglia. Egli fu condannato per aver abbattuto questi tre pilastri sociali, che noi crediamo immutabili ed eterni, quasi lo fossero per volontà divina.

Ha cambiato il volto del Dio che punisce e premia con quello del Padre amorevole e misericordioso che elargisce a tutti il suo amore e fa piovere e spuntare il sole nel giardino del buono e del cattivo. Un Dio che non guarda i meriti degli uomini, ma i bisogni..

Ha abbattuto i confini della patria e dello stato di Israele, aprendo al mondo intero, e non solo al popolo eletto, il messaggio di libertà del vangelo.

Ha allargato il concetto di famiglia a quello di comunità, dove il vincolo non è più il sangue ma la volontà di fare quella del padre celeste. “Chiunque fa la volontà del padre è mio fratello, madre, sorella”. (gioacchino la greca)

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.