Sto su FB da un po’ di tempo ormai, ho scritto tante cose, utili, inutili, belle,brutte, dotte e ignoranti, pensieri sapienti e motteggi insipienti, battutacce, volgarità, voli pindarici della mente che sempre vuole planare dove osano le aquile.
Ho acquisito tante preziose conoscenze, la persona che sa apprezzare il motto di spirito e quello che gli piaci per la tua squadra, o colui che ammira la tua ideologia.
Ma quanti avversari, quante polemiche, incomprensioni ed equivoci, quanta gratuita cattiveria giorno per giorno ci siamo riversata addosso da una piazza pubblica come dovrebbe essere FB.
Che invece di coltivare l’amicizia e solo quella, sembra un campo di battaglia con morti e feriti, uccisi e dilaniati dalle parole digitate su una anonima tastiera, magari sol perché qualcuno pensa di mostrare la sua superiorità morale o intellettuale su un interlocutore, gustandosi in privato qualche rivincita su un destino cinico e baro, che magari gli ha riservato una mezza carrieruccia in qualche apparato statale. Ma la cosa più insopportabile è offendere, insultare cercare di umiliare una persona solamente colpevole di non pensarla come noi, e allora scateniamo i latrati dei cani rabbiosi che teniamo dentro per far rimangiare agli altri le proprie idee e convinzioni in nome della bontà delle nostre idee che sembrano essere state certificate col marchio DOC della infallibilità.
E invece nascondono solamente arroganza, presunzione, e violenza.
Per cui vi prego, nella mia pagina quando commentate portate con voi la leggerezza della ironia e la saggezza socratica del so di non sapere, perché tanto non si converte nessuno al credo di un altro con la spada e la croce.
E poi usarla contro le donne, oppure per la politica fasulla di questi giorni, è da dementi.
E’ proprio il caso di dire che fa più vittime la parola che non una guerra!
Buongiorno