Simboli e peccati

Tutti sentiamo il male nel mondo e perciò pensiamo al peccato, soluzione trovata dalla teologia che indica il responsabile del male. Liberato Dio da questa responsabilità, ha caricato l’uomo di questo problema, il quale è accusato di fare un cattivo uso della libertà. Individuato il responsabile, questi deve essere punito con una punizione doppia: in questo mondo mettendo in relazione il peccato punito con la malattia, punizione temporale; e dopo la punizione eterna, l’inferno, con Dio punitore definitivo. Sembra che il paradigma teorico ecclesiale fondata su verità-dogma-peccato, si stia evolvendo in una revisione del rapporto Dio-essere umano sofferente. Se la teologia si organizzasse dal punto di vista di questo nuovo pontefice cambierebbe il mondo, e Castillo ne è profondamente convinto della bontà di papa Francesco. CASTILLO AFFERMA PERENTORIAMENTE CHE L’INFERNO NON SOLO NON ESISTE, MA CHE NON E’ POSSIBILE CHE ESISTA. L’esistenza dell’inferno non è articolo di fede, contrariamente a quanto dicono i pii devoti. Perché Dio è amore, non punitore. Una cosa è la punizione, una cosa diversa e più accettabile e buona è la correzione. E la punizione è sofferenza e la sofferenza non può essere un fine, mentre nella correzione è una sofferenza come mezzo per ottenere il bene. Con l’inferno, essendo un fine in sé, Dio si contraddice e diventa autore di sofferenza come fine e non come mezzo. Quindi non esiste l’inferno! Sembra che uno dei pensieri dominanti della teologia sia per l’aldilà, la vita eterna, la salvezza, e non per la felicità dell’uomo. E se si pensa che la chiesa per 20 secoli con l’influenza che ha avuto nella storia umana, si fosse concentrata sulla felicità umana, allora tutto sarebbe andato meglio, invece che badare al peccato, alla sua punizione e al perdono. Questo porta al rapporto tra religione e CRISTOLOGIA perché il Cristo ha ottenuto, per la religione, il perdono dei peccati. Ma questo vuol dire che a noi del Cristo interessa solo la sua morte, ma non la vita. Un uomo che ha senso solo alla fine, programmato per morire per i peccati. Si è deformata la teologia, perché i vangeli non vi hanno trovato posto, avendo fondato la sua esistenza sulla opera di Paolo di Tarso. Per la chiesa il centro è il potere, non la bontà, perché chi ha il potere decide chi deve stare bene e male. Adesso si capisce la genialità del cambiamento del paradigma ecclesiale del papa, che senza cambiare dogmi e dottrine centra la chiesa non sul potere ma nella bontà, nell’umanità, nella bellezza, cioè egli va contro la religione. Non benedice, ma saluta, va incontro ai bambini, ammalati, i deformi, cose che gli altri papi facevano poco o niente

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.