SEME MARCITO

Oggi mi sono accorto di una trebbiatrice che falciava il grano.
Una grande distesa d’oro, spighe folte e piene che daranno ottima farina.
La quale poi diventerà pane che ci nutre e ci fortifica.
E mi veniva in mente un passo di vangelo: se il chicco di grano che diventa seme, non muore non potrà dare frutto.
Noi simili ai chicchi di grano, diventiamo semi in terra, e per dare frutto dobbiamo morire. 
Morire a noi stessi.
Al nostro smisurato io.
Morire al nostro egoismo e alle nostre pretese.
E una volta morti possiamo germogliare a nuova vita.
Diventare rigogliosa spiga piena di chicchi, che daranno farina per fare buon pane.
Essere buoni come il pane e nutrire gli altri, il pane che ci è stato consegnato da un uomo di Galilea ad essere spezzato e condiviso.
Ci ha insegnato ad amare.
Amare significa vincere il personale egoismo.
Uscire dal nostro Io e incontrare l’ altro fuori di noi, volere il suo bene anche a costo di perderci personalmente senza chiedere nulla.
Donarsi, e se questo è reciproco nasce una relazione armoniosa che ci spinge evolutivamente verso le altezze dello spirito e della libertà dal mondo necessitato.
E per farlo ci nutriamo di un pane di vita che ha dato la vita per amore.
Prendiamone tutti, è per noi.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.