PRIMAVERA
Arriverà Primavera
col suo leggiadro piede,
cauta camminando
sotto pioggia lieve.
I suoi passi scoprono fiori in germoglio,
spandono le sue mani effluvi di rose
e verdi quadrifoglio.
Ogni suo sguardo
è preludio di gioia,
al suo sorriso fioriscono frutti,
e accende di palpiti i giovani cuori.
Danze intrecciano le Ore,
liete per i doni che annuncia,
incuranti del tempo che fugge,
mentre gonfio il fertile ventre di Clori
annuncia i nuovi raccolti futuri.
(il doc)
Urlo e non mi senti…
Non basta che il mondo
smetta i suoi rumori,
occorre che il silenzio urli così forte
per farsi sentire da tutti.
Che le nuvole smettano
di rincorrere il sole,
e la luna si inabissi
nel mare profondo.
Le parole diventino mute
e le note perdano la celeste armonia
Solo in una inattesa follia
potrebbe trovare pace
questa serena noia.
Quell’amore!
Amo quell’amore,
che schiva la folla,
che fugge all’alba
e furtivo s’asconde
tra le pliche del cuore.
E vola libero,
niuno lo trattiene,
tra le spire del vento
e un battito d’ali,
va lontano in un baleno.
Se lo invochi
non risponde,
se lo temi ti raggiunge,
fiore delicato che muore in un istante,
amante fugace,
struggente sospiro
di desiderio mai appagato,
che sempre rimpiange ciò che non è mai stato. (giò)
PER NOI…
L’alba più bella
non è ancora sorta all’orizzonte,
la stella più luminosa
non è apparsa in cielo tutt’ora.
Il fiore più profumato
nel prato ancor non è spuntato,
né il mare più azzurro e profondo
abbiamo mai solcato.
Neanche il ti amo più dolce
è stato tra noi due sussurrato.
E i giorni più belli
dobbiamo viverli ancora.
QUI…ora
Cerco palpiti, cuori pulsanti,
emozioni di infantili pianti,
lacrime, sudore, sangue.
Qualcosa che faccia sentire un nodo in gola,
battere forte le tempie,
un cavallo impazzito nel petto
in cerca di praterie sconfinate,
racchiuse tra un pavimento e un tetto.
Poi contare le stelle nel cielo,
e vedere come attraverso uno squarciato velo
l’infinito che separa il tutto dal niente,
il silenzio del mondo accanto a me
fatto piccino,
accoccolato e raccolto,
in una preghiera di ringraziamento
per essere in ogni momento a te vicino.
Pensieri d’autunno:
E’ una tela dipinta
con strani colori
il cielo d’autunno.
Presenta nuvole stanche
che diffondono
luci fievoli e delicate.
Dietro quelle nubi
vaga la mente mia
inseguendo lontani pensieri,
che come aquiloni improbabili
simili a gabbiani volteggiano
rincorrendo biancheggianti spume.
E nell’attesa tua
sorseggio un ricordo
bevendo un caffè
nell’albeggiare
di un solingo mattino.
Non dirselo…
Non ti ho mai detto addio,
né mai lo hai pronunciato:
abbiamo lasciato diritto di parola al silenzio,
ed egli non ci ha mai delusi.
Ci ha coccolati
nella sua immutabile indifferenza,
e noi accolti nel suo fertile grembo
ci siamo addormentati
in attesa di nuova primavera.
Quando sarò…
Quando sarò grande
imparerò finalmente ad amare,
e amerò senza chiedere nulla
e senza niente di te sapere ;
amerò senza rimorsi,
e non coltiverò nessun rimpianto.
Scorrerò libero come torrente a valle,
che segue i suoi tortuosi percorsi,
per sfociare nel grande mare
ove la pace si libra come un canto
che il tuo amore mi donerà,
e allora li, ove tutto tace
io finalmente ti amerò.
L’aria è torbida fuori
di smog e solitudine,
e nella stanza acre è l’odore
che vi aleggia,
di bacardi e nicotina.
Steso distratto il corpo
su un letto fatto e disfatto
mille volte,
per riempire un’assenza
forte e duratura.
Io, qui solo ad aspettare
un’alba che non sorge,
un arrivo che non urge,
mentre immagini porno in tv
di corpi intrecciati,
scorrono davanti ad occhi
che guardano altrove.
Un altrove lontano,
da un’altra parte del mondo,
tu che sorridi e non mi reggi la mano,
che non mi scompigli i capelli con le dita
come facevi con la mia vita,
girandomi intorno.
E intanto aspetto,
tra un cellulare muto
e un cuore che batte a vuoto,
e vivo, tra i miei ricordi
di te
e le parole che dovrò ancora dirti
di me.