L’utopia nei Vangeli diventa realtà con Gesù

“L’UTOPIA DI GESU’. La buona notizia dei Vangeli si può condensare nelle due espressioni: signoria di Dio e Regno di Dio. La prima parla della nuova realtà della società umana alternativa dal punto di vista della azione di Dio sul singolo uomo e sulla collettività; la seconda denota e contraddistingue coloro che vivono e sperimentano l’azione divina. Non è più plausibile pensare il regno di Dio come  uno stato di beatitudine per  risarcire gli uomini  delle sofferenze terrene nell’aldilà, ma esso è la realizzazione nella storia di questo modello di società giusta, che deve esercitarsi nella realtà attuale. Per l’antico Israele il  Regno di Dio, era una situazione di dominio e vendetta sui  nemici di quel popolo, creduto  eletto, grazie alla sua fedeltà a Dio, che lo avrebbe avuto come premio e ricompensa alla fedeltà alla legge divina. Nei vangeli sono presenti i due aspetti dell’uomo nuovo e della nuova società, non essendo possibile la seconda senza l’avverarsi della prima. Ciò avviene quando l’uomo decide di darsi generosamente e incondizionatamente agli altri, ricevendo in tal modo da Dio la propria forza vitale o Spirito. Dotato di questo Spirito, che lo potenzia, l’uomo ha il compito di creare la nuova società, veramente umana, contraddistinta dalla giustizia e dalla eliminazione dello stato di sfruttamento dell’uomo sul suo simile. Per fare parte del Regno non si deve appartenere ad una razza, nazione, o religione eletta, ma questo è possibile solo per libera scelta e adesione personale a Gesù. L’equivoco riguardo alla realtà del regno, da realizzare qui ed ora e non come premio nell’aldilà, deriva da una errata interpretazione del passo del vangelo di  Giovanni, quando Gesù risponde a Pilato dicendo che il “mio regno non è di questo mondo”. Pilato in effetti chiede a Gesù se lui fosse re, e Gesù risponde affermativamente dicendo però che la qualità della sua regalità non conosce i mezzi di “questo mondo”, come la forza, la violenza, le armi, ma che si afferma  nel mondo con la sua capacità di donare e potenziare la vita. Il regno di Dio rappresenta così l’alternativa alla società umana ingiusta, proclama la speranza di una nuova vita, il cambiamento possibile, formula l’utopia. Il primo passo richiesto è “emendatevi, convertitevi”, cioè cambiare atteggiamento fino ad arrivare alla rottura col mondo vecchio. Questo è l’inizio della collaborazione con Dio, passo preliminare e fondante che implica la presa di coscienza da parte dell’uomo dell’ingiustizia del mondo e del suo desiderio di cambiamento. Cosi nasce dopo la rottura l’impegno personale, come succede a Gesù dopo il battesimo, e questo impegno implica di darsi con amore all’umanità,  con l’impegno e l’obbiettivo di creare una diversa società. Questo impegno, pone l’uomo in sintonia con Dio, come già lo era Gesù, e la risposta di Dio è la comunicazione del suo Spirito che lo rende capace di affrontare tale compito. (gioacchino la greca)

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.