AMORIZZARE IL MONDO…

Ogni uomo è in debito con qualche altro suo simile, lo sappia o meno, ma è così.
Ognuno di noi da quando viene al mondo fino a quando lo lascia deve qualcosa ad un suo simile: l’ostetrica che lo tira dal grembo materno, il becchino che lo immette nel grembo terreno.
Dall’inizio alla fine siamo in debito, una vita che deve essere spesa bene per ripianarli e ricambiarli.
Ma facciamo finta di non saperlo, e ci nutriamo di egoismo, di superbia, del nostro essere e crederci al centro del mondo e dell’attenzione degli altri.
Così pensiamo che tutto ci è dovuto per il solo fatto di esserci, come se dovessero essere gli altri a ringraziare noi della nostra presenza e dovessero perciò tributarci onori e doveri.
Per cui se riceviamo un bacio, una cortesia, una carezza, spesso non ricambiamo, anzi si tende in pieno narcisismo a sminuire il valore di questi doni e di chi ce li porge, e neanche ringraziamo.
Tutto ci è dovuto, nulla va ricambiato.
Invecchiano le persone che ci hanno nutrito e cresciuto e pensiamo che per loro è giusto che trascorrano in solitudine la loro vecchiaia, e una visita anche settimanale diventa un obbligo filiale e non una vergogna da dimenticare. Invecchiamo e non ci accorgiamo che il tempo di dire grazie alla vita non è più sufficiente, non ci basta più.
E cadiamo nella nostalgia, nel rimpianto, nell’assenza di un contatto con la realtà che vissuto momento per momento potrebbe risarcire tanti affanni e tante solitudini.
Forse dovremmo avere più spesso il coraggio di buttare maschere e convenzioni, dire alle persone quanto bene ne ricaviamo da un loro gesto o parola.
E per ognuna di queste parole che riceviamo moltiplicarle per altre dieci, in modo che il bene si propaghi esponenzialmente e possa beneficiare contemporaneamente altri diversi da noi.
Siamo venuti al mondo per seminare amore e coltivare il bene.
E” l’unica moneta che abbiamo per ripagare tutto quanto la vita ci dona, e che ci suggerisce di ripagare quanti ci amano con il dono prezioso di noi stessi.
Amare non è un passatempo, ma è rendere prezioso il tempo della nostra esistenza su questo pianeta, che necessita di cure e attenzioni al pari delle persone.
Impreziosiamo la nostra vita con la cura e la passione del giusto sentire, predisponiamoci a essere migliori, e magari tutto sarà migliore.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.