Cosa significa una scelta a favore di Gesù

 

Scegliere Gesù, significa accettare di essere soli e incompresi come lo fu lui per tutta la sua esistenza. Nessuno delle persone che gli erano vicine colse in lui il vero volto del Messia, e in Marco solo il centurione lo riconosce come Dio al cap. 16, e Pietro al cap. 8. Per il resto egli era considerato pazzo, posseduto, bestemmiatore, beone, gran mangiatore, persino Giovanni Battista nutre dubbi sulla sua identità messianica. Scegliere Gesù significa essere perseguitati, rifiutati persino dai propri familiari, perdere nome e reputazione, il famoso portare la croce e seguirlo, che non sono i dolori e le sofferenze che ci colpiscono. Egli era un uomo pericoloso, per il potere religioso soprattutto era da eliminare perché per scribi e farisei rappresentava la loro fine.” E’ giusto che uno solo muoia per noi tutti”,  per salvare lo scranno del potere, era la preoccupazione principale dei sommi sacerdoti. Si sceglie Gesù perché il suo dirompente messaggio di libertà si collegava a una figura di Dio che non è più quella di un sovrano che si regge sulle offerte dei sudditi, ma quella di un servo che serve i suoi stesi servitori, che non assorbe le potenzialità degli uomini ma le rafforza. Che non vuole che diventiamo santi, ma misericordiosi. Che non esclude nessuno dal suo amore, né per meriti né per purezza. Meriti non tutti possiamo averne e lo stesso per la purità, ma Dio dona il suo amore secondo i bisogni di ognuno, e quelli tutti li abbiamo. E diventa più facile comprendere la risposta data a Filippo:” Chi ha visto me ha visto il Padre”, perché Dio è uguale a Gesù. Scegliere Gesù significa farsi pane per gli altri, cosi come Gesù fece dei pani che consacrò per le folle, non premio ma dono, secondo i bisogni di ognuno. “E questa è la buona notizia, annunciata e vissuta dal Cristo, che può ancora essere riproposta a uomini e donne che anelano alla pienezza della loro esistenza, e trovano in Gesù, solo in Gesù, la risposta alle loro aspettative: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò ristoro”(Mt 11,28)

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.