QUELL’ABORTO DI MAFIA

Tempi di lucidità mentale prossima allo zero, anzi sotto la linea cartesiana dello zero. Con tutto quello che giornalmente succede e si dice, sugli avvenimenti che colpiscono la fantasia della pubblica opinione. Che più è pubblica, più è becera. Poi magari da persone che occupano posti di rilievo in società, posti di guida e di indirizzo per queste masse scornate di pensanti  limitati da intelligenze e spirito di osservazione più o meno acuti, ci si aspetterebbe un volo pindarico di fantasia migliore. Muore il capomafia per eccellenza, e le autorità religiose negano i funerali in chiesa. quasi che la messa e il commiato funebre potessero restituire la vendetta per i morti ammazzati per mano sua. Ignorando che ove la giustizia degli uomini vede il colpevole da condannare, Dio invece vede una creatura da perdonare. E non diciamo che così non è giustizia, perché disse il padrone al servo:         ” Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi». Certo, non lo sappiamo se il capomafia sarà considerato come un servo dell’ultima ora, e dove egli abbia servito, ma possiamo sempre pensare che la vista del Signore vada oltre la nostra bieca miopia. E così bieco e miope anche don Francesco Pieri, che condanna la Bonino ancor più di Riina, gettando le basi anche per la leader radicale di un rifiuto a funerali religiosi che lei ha già magari confutato, e a un perdono divino che ancor più di Riina deve esserle negato. Ma caro don del piffero dico io, ma da dove ti salta fuori questa scemenza assoluta? L a donna che abortisce vive drammi spesso inenarrabili, col progresso farmacologico non esiste più in moltissimi casi la equivalenza aborto-contraccezione, e chi vi ricorre lo fa in ogni caso senza che questo deve farci giudicare come dei criminali bombaroli le donne che abortiscono. La Bonino ha fatto una lotta civile e politica, la legge sull’aborto prevede casi precisi in cui si può abortire non indiscriminatamente, le donne sono rese consapevoli e nessuno mai può giudicare la Bonino omicida. Ma un paese dove ci si indigna per la eliminazione dai mondiali della squadra di calcio, e non si alza un dito per i morti in Libia e gli uomini venduti come schiavi dai colonnelli libici che intascano premi dal governo italiano per mettere sotto la sabbia del deserto il dramma umano dei migranti, cosa possiamo aspettarci di più? Forse un Salvini al governo…

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.