Vale anche per quelli che chiudono i porti e le frontiere, e non vogliono far entrare chi invece deve essere accolto e necessita del nostro aiuto e della nostra solidarietà. Il papa rafforza il grido e il “guai a voi, ipocriti farisei” lanciato dal vangelo per bocca di Gesù, dicendo che bisogna accogliere e superare l’egoismo e l’interesse personale che caratterizza la nostra azione politica e ancor più umana.
Non si può giurare ipocritamente sul vangelo, per raccogliere stupidamente consenso elettorale, e poi non conoscere nemmeno il contenuto del libro sul quale si giura.
Dubito fortemente allora del giuramento avvenuto davanti al capo dello Stato, sulla Costituzione: nulla vieta di pensare che non si conosce anche quella, visto il comportamento tenuto da ministri che han giurato, o spergiurato, in occasione del loro insediamento.
Si faccia delle parole l’antefatto delle azioni. coerenti e rispondenti al richiamo e alle esigenze dei bisognosi. Se è vero che ” non chi dice Signore , Signore, ma chiunque fa la volontà del Padre” accogliendo uno dei piccoli del regno sarà riconosciuto degno di farne parte, allora smettiamola di chiudere gli occhi per bieco interesse politico ed economico e si agisca in nome della umana solidarietà.
L’invito di Woitila, “aprite le porte a Cristo”, è sempre valido: se esso cade nel vuoto a discapito degli ultimi nulla e nessuno ci salverà dal marchio dell’infamia di ” disumani”.
Saremo marcati a fuoco come Caino, incapaci di custodire il fratello che lentamente e giorno per giorno uccidiamo con le nostre mani.