CRISI INTER, è iniziata davvero

Buongiorno cuori tristi dei miei fratelli interisti.

Si riprende il discorso da dove lo si era lasciato, una bella sconfitta all’esordio tanto per non farci pensare che siamo chissacché, e tenere i piedi ben piantati per terra che il cammino sarà lungo e faticoso e per quanto mi ispira, neanche tanto glorioso.Ma intanto dobbiamo cercare di capire e non cercare scusanti azzardate e ipotesi inverosimili. Quando si gioca a calcio chi gioca meglio di solito vince e gli sconfitti spesso sono quelli che giocano male. Sarà lapalissiano, ma l’Inter di Mancini lo scorso anno sembrava aver sovvertito la regola che di solito si avvera nel 99% dei casi. Oggi si esamina la partita col Chievo e quali prospettive aprono ad una squadra che ha cambiato allenatore e qualche buon giocatore che è arrivato, ma non ha cambiato il tono dell’umore e i modi di stare in campo. Vediamoli: l’umore della squadra è quello di chi sa di avere una depressione cronica, che vorrebbe strafare ma non riesce perché bloccato dalle sue paure. E vedere in campo contemporaneamente Ranocchia D’Ambrosio e Nagatomo, secondo me è da film horror. Se solo ricordiamo cosa ha fatto Ranocchia nella Samp l’anno scorso, e gli scempi all’epoca di Mazzarri, non capisco come De Boer abbia avuto l’incoscienza di mandarlo in campo in una difesa a tre! Nagatomo poi cerca a dispetto del suo 150° cm di essere all’altezza, ma il prodotto del suo gioco è direttamente proporzionale alla sua statura: molto basso. D’Ambrosio meglio non nominarlo, mai ha dato una mano a Candreva nel portare via l’uomo e mai si è mosso nell’anticipo o nello spazio. Questo succede quando si ha una squadra demotivata perché provvisoria e con giocatori che la società vorrebbe sbattere al primo compratore disperato, e non si può pretendere attaccamento alla maglia e sudore in più del dovuto. Quanto allo schieramento e al modo di stare in campo, de Boer ha da lavorare parecchio, ma bisogna correggere lo schieramento, ci vogliono i tre top che devono sostituire i tre flop della difesa su nominati, e inserire Perisic ieri inopinatamente escluso, senza conoscere il motivo. Caro Frank de Boer, l’Inter è una squadra complicata, noi aspetteremo fino a dicembre, anche con le sconfitte, ma vogliamo dei giocatori che lottano e soffrono, non dei lavativi montati e con la testa a fighe e milioni. Non so se mi spiego.

Forza inter.Amala11130151_10206994668044072_4595216802968353445_n

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.